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EVENTI 2011

22 DIC 2011 // Ore 20:00

Spettacolo Petico Musical Culinario

IL VIAGGIO

Voce Candelaria Romero

Fisarmonica Paolo Dal Canto

 

“Il viaggio non è iniziato/ né il cammino concluso, i saggi non hanno raggiunto l’esilio/ né gli esiliati la saggezza.”Mahmud DarwishUna festa, un tavolo accoglie gli invitati.Poesie, fisarmonica, vino, pietanze casalinghe.Seduti attorno ad un tavolo, intraprendiamo un viaggiofatto di urgenze quotidiane, di salti mortali e della fine di un mondo.

spettacolo poetico musical culinario orale tratto dalle raccolte“Poesie di fine Mondo”, edito da Lieto Colle, “s. o. s. - poesie di emergenza” e “Salto mortale”.

Spettacolo poetico musical culinario ed orale nato nel 2011, creato per essere portato in spazi raccolti, al chiuso o all’aperto. Una festa, un tavolo accoglie gli invitati tra poesie, fisarmonica, vino e pietanze casalinghe. Seduti attorno al tavolo, s’intraprende un viaggio dove la parola poetica ritorna alla sua oralità. Tra un bicchiere di vino e la voce della fisarmonica, si narrano viaggi, spostamenti urgenti e lieti tra mondi diversi. Si canta la quotidianità fatta di salti mortali e si parla di famiglia, d’amore, di sesso, corpo e sangue. Ed infine ci si prepara, poeticamente, per la fine del mondo. A dare voce ai testi l’autrice e teatrante Candelaria Romero, nata in Argentina da genitori poeti, cresciuta in Svezia, residente in Italia dal 1992. I testi sono tratti dalle raccolte “Poesie di fine Mondo”, edito da Lieto Colle e le raccolte inedite “s.o.s. – poesie di emergenza” e “Salto mortale” Fisarmonica Paolo Dal Canto.Alcuni testi

“Poesie di Fine Mondo”

Stanotte ho parlato con Dioci siamo guardati negli occhisenza preghiere né gocce di battesimoci siamo scambiati idee, paroleho chiesto del suo corponon sempre ha risposto:solo l’aria cambiava dei sospiri direzione.Abbiamo parlato di te dell’assenza del vuotodel peso della fame che non è famee poi nel momento del salutoè tornato il silenzio.Stanotte ho parlato con Diosenza chiamarlo per nomeè bastata la notteun buon bicchiere di vinoil suo rosso sanguedentro.*

Vino rossoantidoto naturaleassorbe il veleno nel sanguel’effetto danza nelle venee il fondo del caliceo della vitaappare più dolce.*

CISTI

Nell'ovaio sinistro ho una cisticresce per ogni nuova lunae quando non mi fecondi furiosa la cisti si annegae ciò che non ti ho detto affoga assieme a leiper un altro mese in silenziotra le mura del mio grembo eterno sacroin burrasca.*

STANCHEZZA CASALINGA

Il Marito spolvera spalle curve il pianofortesvuota l’umido del fegato la pattumierataglia i nervi tesi le unghie dei bambinimetti a molo mani rugose i fazzolettilava a 90 gradi il veleno sulla lingua gli asciugamanistendi gambe gonfie il bucatostira la stanchezza lenzuola stropicciatemi raccomando poitre etti di fiato nuovoun fiore per lo sguardopoi sdraiati vicino e muori assieme a me.

Dalla raccolta inedita “S.O.S. – poesie di emergenza”

ABORTO II

Un feto è morto nel ventreora aspettiamo che si produca sangue fertilenon per generarema per dare ritmo alle stagioni.

Dalla raccolta inedita “Salto mortale”

IUD

Ho aperto il mio gremboho accolto gli attrezziferro, rame, argentoper non fecondare l’utero stanco di embrioni strappatie tuchiamami terra madreora che sono un tutt’uno con i minerali terrestrie non entrare in me senza pietà.*

RITORNO AL MARE DEL NORD

Sulle sponde del Mälaren camminiamo.L’occhio appoggia i ricordi sul sentiero.Un dire pausato ci attraversa.La bocca si riempie coi giochi di ieri.Sugli alberi, dove odora la vitasi arrampicano ancora bambinie nulla si può contro il bosco,pregno,perché nostro.*

Chiedo perdonochiedo perdono per essere gusciochiedo perdonochiedo perdono perché ostruisco l’uccello fragile del mio fervorechiedo perdono per essere al passo con il tempoil tempo degli assassinidegli assalti, delle amare amarezzedegli amarcordchiedo perdonoe vorrei tornare al voloal piumaggio sotto le orme del solea becchettare la terra in festa.

________________________________________Candelaria Romero - Nata nel 1973 in Argentina da genitori poeti. A tre anni lascia l’Argentina insieme alla sua famiglia, risiede dal 1976 – 1979 in Bolivia e dal 1979 – 1992 in Svezia. A sette anni inizia la sua formazione artistica diplomandosi nel 1991 presso il Ginnasio d’Arte Drammatica di Stoccolma. Dal 1992 risiede in Italia dove produce e presenta le sue opere di teatro civile e di poesia. Cofondatrice della rivista web di letteratura della migrazione «El Ghibli», è inclusa nell’antologia Ai confini del verso. Poesia della migrazione in italiano, a cura di Mia Lecomte (Le Lettere, 2006). Ha partecipato con le sue opere teatrali e le sue poesie a convegni nazionali ed internazionali e i suoi lavori sono stati pubblicati in diverse riviste di poesia, didattica e filosofia. Ha lavorato nella produzione teatrale “Prometeo incatenato” per la regia di Claudio di Scanno – Drammateatro/Teatro Stabile d’Abruzzo. Nel dicembre 2008 vince il premio naziona¬le “Bianca Maria Pirazzoli” come migliore attrice. Nel 2010 pubblica “Poetica e teatro civile – tre monologhi per Amnesty e Survival”, raccolta drammaturgica dei suoi lavori di teatro civile, Aracne e “Poesie di fine Mondo” , raccolta poetica edita da Lieto Colle. I suoi scritti sono inseriti nel progetto “L’italiano degli altri” promosso dall’Accademia della Crusca e dal Ministero per gli Affari Esteri in Italia (Ed. Treccani). Partecipa come poeta alla Compagnia Internazionale delle Poete diretta da Mia Lecomte (Roma).

Paolo Dal Canto - Nato a Bergamo, inizia presto la sua formazione teatrale e musicale. Studia pianoforte, danza, canto, voce e tecnica del clown con maestri di fama nazionale ed internazionale. Fa parte come cantante, attore e musicista del gruppo TeatroMusica, del quale diventa in seguito regista. Lavora un breve periodo come tecnico audio - luci e poi successivamente come attore nella compagnia Erbamil. Nel 1996 fonda la compagnia teatrale Operai del Cuore della quale è tuttora regista. Fa parte dal 2008 come attore-regista-genitore della compagnia Pens-Attori. Promuove laboratori sulla tecnica del clown nelle scuole primarie. www.operaidelcuore.it

Recensioni“ La poesia di Candelaria Romero è intrisa soprattutto di cristallina passione. (…) la potremmo collocare nella temperie tutta post-moderna e in consonanza con il canone attuale della poesia – o meglio con uno dei canoni più apprezzati attualmente – che vuole un’attenzione prevalente per la semplicità, la nitidezza, il linguaggio scarno, non aggettivato, descrittivo, scevro dalla prescrizione soggettiva, in una forma completamente sciolta, narrante, antilirica e antiletteraria, insomma la poesia dei minimi termini. (…) Va infine considerato che la poesia di Candelaria Romero, che si lascia leggere con piacere come si può bere un sorso di acqua fresca sorgiva in piena estate, è una poesia che si colloca in un orizzonte ontico piuttosto che ontologico e che comunque si radica in una tradizione, quale quella latino-americana, che certamente ha una tradizione e stilemi decisamente diversi dalla nostra tradizione poetica. Non per questo non deve e non può non essere apprezzata. Tutt’altro. “Maurizio Soldini - Lieto Colle

“(…) L’impegno civile e la solida impalcatura etica si manifestano con forza in questi versi “di fine mondo”, dove si alternano l’Italia della vita e della contemporaneità: immigrati e precari, e la famiglia con marito e figli; e l’Argentina della memoria: delle vittime della dittatura, e degli amati genitori. In un alternanza in cui è sempre il lato più intimo, corporalmente femminile, addirittura domestico, a fare risuonare il dolore, a denunciare o rimpiangere, a dare voce e significato a una diaspora storica ed esistenziale piena di perdite e compromessi affettivi. Landscape e inscape dissonanti e stridenti, ma che non intaccano mai l’integrità dello sguardo poetico, e del suo dire: “Negli affreschi tutto è rimasto intatto/ là siamo ancora grandi/ come angeli.”Mia Lecomte - Le Monde diplomatique

"dolce poesia di fine mondo/ salvami/ tu che puoi" sono i versi che chiudono la poesia omonima e l'intera silloge. Versi significativi perché sottendono uno degli aspetti più importanti della poetica di Candelaria Romero. Il mondo, la realtà è sempre una minaccia, si riveste spesso di brutalità, di ferocia, di violenza e tristezza. La poesia diventa lo strumento attraverso cui è possibile rivestirla, ridonarle serenità, gioia, spensieratezza, ma specialmente bellezza.(…)”Raffaele Taddeo – El Ghibli

“Non giocano a nascondersi queste poesie di Candelaria Romero. Sono asciutte nella loro evidenza e violenza, come le dimensioni di un piccolo quadro con tutti i particolari in evidenza. Divise in quattro capitoli tematici, approdano alla metafora finale: poesia scritta a “Fin del mundo”, cartello stradale sul sentiero de los Sosa, Argentina. Che cosa chiede, dunque, l’autrice, alla poesia? Chiede non poco: e cioè la salvezza. E di quale salvezza si tratta? Forse di una forma di riscatto, almeno nelle parole, di una tragica scena dell’infanzia. Ma poi anche, nella perpetuazione della violenza subita da un popolo intero, la poesia chiede civiltà, umanità, una sensibilità ulteriore per poter dire del corpo: corpo vissuto e corpo subito; corpo privato e corpo sociale. (…) E ancora: la poesia non canta solo il dolore e la violenza. Ha le armi per cantare la vita tutta, farsi parola del mondo nel modo che può fare la poesia: e cioè “non esiste poesia per scaldare cuori”, “contemplare è compito dei poeti”.E’ un compito scrivere; con un dubbio: “Come stare in equilibrio/fra un mondo che è un mondo/e un blu infinito di poesia?”.Insomma, fuori dalle mode e dal cosmopolitismo delle grandi correnti letterarie, la poesia è varietà, flusso, canto funebre o carnascialesco, parola che non trova senso, parola senza remore o appigli. Si può fare poesia appellandosi direttamente alle urgenze della vita e preservando della scrittura, la possibilità e il rischio di esercitare la propria libertà.”Compitu re vivi - blog di Sebastiano Aglieco

Per informazioni: candero@usa.net – 3403644796 – 035571648 www.operaidelcuore.it/romero/romero.htm

26 LUG 2011 // Ore 21:30

Franco Scarpellini -chitarra e backin' vocals

Valentino Novelli -chitarre

Valentina Benaglia -lead vocals

Giulia Spallino-lead vocals

special guest from Dalmine Awa Mirone e from Camerun Nicole Olinga

19 LUG 2011 // Ore 21:30

Simona Zanini-voce

Alberto zanini-chitarra

Massimiliano milesi-sax p { margin-bottom: 0.21cm; }

 

Una selezione di brani della tradizione italiana, francese e brasiliana interpretati in chiave teatrale dall’attrice e cantante Simona Zanini. Un’atmosfera romantica e sentimentale che riporta ai mitici anni dello swing.

 

“Siamo nel 1937. Parigi è il centro culturale del mondo. Il jazz

viene dall’America portato direttamente dai suoi protagonisti.

Duke Ellington, Luis Armstrong, Coleman Hawkins e altri suonano

nel club di Parigi. Charles Delaunay, critico ed esperto di musica,

fonda l’HOT CLUB DE FRANCE una delle prime associazioni che

promuovono il jazz in Europa. Ma la rivoluzione viene da un

chitarrista zingaro, Django Reinhardt che, dopo l’incontro con

Delaunay, da vita al suo “Quintet du l’Hot Club de France” e

conquista fama internazionale nel mondo dei gadji, i non zingari,

creandoun jazz nuovo...”.

 

Da qui nasce l’Hot Club Gadjè: una caldaassociazione di non zingari.

12 LUG 2011 // Ore 21:30

Patrizia gregis -voce
Fede Duende -percussioni
Gendrikson Mena-puchi -piano

 

Grandissima serata di latin jazz / bossa nova con nomi di prestigio internazionale: da Cuba il pianista e trombettista Gendrickson Mena Diaz  . Alla voce Patrizia Gregis e alla batteria Federico Duende!

 

5 LUG 2011 // Ore 21:30

Bandoneòn & chitarra

Atmosfere tra il tango e la parigi anni '30Fabio Turchetti Compositore polistrumentista, cantautore e ricercatore, Fabio Turchetti ha pubblicato più di 10 dischi a proprio nome, alcuni dei quali prodotti da una major (Epic, Sony). Nei suoi cd ha spesso ospitato alcuni fra i migliori jazzisti italiani. Nel 2005 ha fondato il CPC, una etichetta focalizzata sulle tradizioni musicali di Cremona e sui musicisti che vivono sul suo territorio, indipendentemente dal loro paese d’origine. Ha prodotto un gruppo storico del folk italiano, i “Giorni Cantati di Piadena” e dato vita ai “Capricci Cremonesi”, una serie di progetti tra classica, jazz e folk. Inoltre suona nei “Khaossia”, gruppo di musica popolare salentina con base a Cremona. Dal 2007 organizza un festival folk annuale in collaborazione con il museo della civiltà contadina. Dai suoi incontri con poeti e scrittori sono nati vari progetti tra cui quello con la poetessa svizzera di origine rom Mariella Mehr. Ha suonato con musicisti di tutto il mondo e partecipato a proprio nome a festival internazionali.

Luciano Poli, classe 1966, chitarrista bresciano, ha studiato con i maestri Stefani del conservatorio di Brescia, Filippo d'Accò, Luciano Zadro, Nino Donzelli e Sandro Gibellini.Molto attivo sulla scena musicale del nord Italia sia nell'ambito funky che in quello jazz; ha suonato fra gli altri con Stefano Bertoli, Riccardo Biancoli, Paolo Mozzoni, Giorgio Zanier, Max Furian, Beppe Gioacchini, Riccardo Fioravanti, Franco Testa, Marco Gamba, Giorgio Signoretti, Bruno Marini, Robert Bonisolo, Mauro Slaviero, Guido Bombardieri, Roberto Soggetti ed altri.

Segnaliamo il primo cd a suo nome intitolato "Chiacchiere" con brani originali di Luciano Poli e standard classici americani in collaborazione con Valerio Abeni e Sandro Massazza alla ritmica, Marco Cremaschini e Mauro Slaviero rispettivamente alla tastiera e sassofono.

Il secondo cd è Off Topic Trio con Luciano Poli (Chitarra), Marco Cremaschini (Organo), Paolo Mozzoni (Batteria)

Tra le varie partecipazioni discografiche vi è quella con il sestetto jazz comprendente Oscar del Barba, Marco Cocconi, Valerio Abeni, Francesco Bearzatti, Mauro Negri.

Alterna attività didattica a quella concertistica; ha insegnato presso le scuole PBM e Sarabanda di Brescia e CDM di Milano; è attualmente titolare del corso di chitarra moderna presso l'associazione culturale "Altrosuono" di Brescia.

28 GIU 2011 // Ore 21:30

Fede Duende-batteria

Michele Dal Lago-chitarra e voce

Nick Mazzucconi-basso 

 

FEDERICO DUENDE

Percussionista e Batterista Italo-australiano, Nasce a Bergamo Il 14 Maggio 1973. Studia batteria con Vittorio Marinoni, suona blues con il Back Door Trio negli ultimi anni di liceo e comincia a conoscere fusion, jazz e musica brasiliana; registra quindi nel 1995 il primo album di Reggae National Tickets- "SQUALI". Nel 1996 a Perth, Western Australia; qui si trasferisce, iscrivendosi presto al Conservatorio, E.C.U University, Mt Lawley, studiando Jazz Drumming e Percussioni con Chris Tarr. Registra e collabora con numerosi artisti: David Hyams, Saritah e il sassofonista inglese Danny Moss, leggenda del Jazz in Europa e Australia. Consegue l’ "ASS.DIPLOMA OF PERFORMING Arts IN JAZZ" nel 1999; comincia un’intensa attività discografica e da turnista ricevendo a PERTH il premio WAMI "Most Popular Drummer 2001". In tourné in Italia nel 2002 ad Arezzo Wave e nel 2003 in Germania e Olanda con gli australiani Prawns With Horns per ZAPPANALE, il Festival Internazionale Tributo a Frank Zappa. Registra "JAZZ IN A DUBSTYLE" il primo album-live del nuovo FEDERICO DUENDE TRIO: il materiale musicale e’ essenzialmente jazz e improvvisazione con i suoni delle nuove avanguardie JUNGLE, ETINCA e DUB REGGAE. Direttore artistico e "House Drummer" nel music-club di Perth "THE JAZZROOM" per oltre un anno, suona con il trio e diverse formazioni oltre 60 spettacoli che culminano nell’uscita del secondo EP autoprodotto, "F.DUENDE TRIO – LIVE AT THE JAZZROOM". A Seoul in Corea nel 2004 e a Dubai, EMIRATI ARABI, nel 2005 con la Red Shoes Band per due lunghe residenze artistiche: qui studia percussioni con il brasiliano VALTINHO, preparandosi al nuovo progetto latin-jazz "Collettivo Duende". L'ultimo album "A Night In Tunisia", presentato a Bergamo al Paprika Jazz Club il 5 ottobre 2004, è un'antologia dello stile Duende con campionamenti, sovraincisioni e remix : Drum'n'bass e Latin Jazz, improvvisazioni free e Dubstyle. Nel 2006 a Singapore con la band australiana Sham, per due tournèe di Jazz e Musica Etnica e la promozione dell’ultimo disco della band, SHAM – "TSUNAMORE".

 

NIK MAZZUCCON

Classe 1976 si avvicina alla musica in tenerà età ,iniziando a suonare a 6 anni la tromba influenzatodal padre jazzista.Grazie alla famiglia di musicisti, subisce il fascino di svariati generi musciali ( rock / metal / blues /funk ) che lo portano a suonare il basso e la chitarra elettrica nell 1988, da allora ha semprealternato i due strumenti anche se è del basso elettrico che ha fatto la sua principale professione.Vanta numerose collaborazioni live ed in studio con artisti nazionali ed internazionali come:IAN PAICE, GLENN HUGHES, ELLADE BANDINI, CARMINE APPICE, VERDENA....ed è bassista nelle band: MR FEEDBACK, MOONSTONE PROJECT, JOE LA VIOLA, BORIS SAVOLDELLI,EOF e molte altre.....Ha all'attivo più di 1000 concerti e tour europei ed è insegnante di basso elettrico pressol'accademia LAM di treviglio.

21 GIU 2011 // Ore 21:30

Concerto solo (voce, lincordian)

La cantante di origine francese che si accompagna con la fisarmonica, esplora un repertorio internazionale - francese, italiano, inglese, tedesco - composto da riprese e composizioni ai confini del canto troubadour, aria barocca, "chanson" francese e musica ambient.elegantissima alta tecnologia nei costumi di scena ispirati alla fantascienza un po' retro di un fritz lang o un man ray ...

ha cantato regolarmente nei programmi di france culture "ça me dit l'après midi" diretta da frédéric mitterrand oltre programma televisivo arte "die nacht/la nuit".ha partecipato a numerosi eventi internazionali di prestigio per citarne alcuni il davos world economy forum, le sfilate di jean paul gaultier, reem acra e betsey johnson, la biennale di venezia ... oltre a vari paesi tra cui il giappone, la giordania, il libano, la francia, l'italia, la svizzera ...

la sua voce accompagna diversi film tra cui la colonna sonora del celebre realizatore di cartoni animati americano bill plympton, lo spot pubblicitario per la volkswagen mandato in onda durante la superbowl usa nel 200. nicole ha inoltre collaborato con musicisti come ryuichi sakamoto, towa tei e keren ann. trascorre la sua vita tra new york, parigi e capri.

re

14 GIU 2011 // Ore 21:30

Flamenco tradizionale e moderno
Marco Billa-guitarra
Marco Capoferri-cajon
Mirko Sergi-guitarra

7 GIU 2011 // Ore 21:30

Divide and Dissolve LIVE

Michele Agazzi-chitarra

Michele Locatelli-basso

Ruggero Bosso-tastiera

special guest-Simona Zanini

 

MICHELE AGAZZI

Chitarrista e compositore. Esperienze nell'ambito della musica rock italiana (CGD-Sugar). Nel 1989 collabora alla realizzazione e promozione dell'album "Stoffa" del cantautore Carlo Skizzo. Ha lavorato con diversi musicisti in ambito pop/rock/musica elettronica e sonorizzazione per spettacoli teatrali. Dal 1995 cambia il proprio approccio musicale: le sperimentazioni sonore sulla chitarra lo portano verso la composizione di brani strumentali personali ed intimi ed alla realizzazione dell'album N.3.O. - Divide and Dissolve (edizioni Videoradio 2008) come compositore ed arrangiatore. Dal 2006 ha seguito i seminari di "Guitar Craft" tenuti da Robert Fripp. Nel febbraio 2009 a Barcellona e marzo 2010 a Sassoferrato (AN) ha suonato con Robert Fripp & the Orchestra of Crafty Guitarists. Attualmente collabora con: THRAK, ALKEMJA, TumTumStudio.

 

MICHELE LOCATELLI

Bassista e compositore. Studia il basso come autodidatta ed al CDPM di Bergamo. Esperienze in ambito rock, funky, jazz, partecipando alle fasi finali di Emergenti live e Sanremo Rock. Collaborazioni teatrali come musicista, esecutore e compositore negli spettacoli "Suono e Sogni d'Acqua" e "L'uomo dal Fiore in Bocca" di Walter Tiraboschi. Il particolare interesse alla ricerca sonora sul basso freetless lo porta a creare un sound del tutto personale con l'utilizzo sullo strumento di Moog analogici, looper ed e-bow. Attualmente collabora con: ANTICLOCKWISE, HOTBUTTERFLY, compagnia teatrale Araucaìma Teater per lo spettacolo "Ilio HR". Suona live con Uli Jon Roth (ex Scorpions) e Kee Marcello (ex Europe).

 

RUGGERO BOSSO

Tastierista e compositore. Diplomato Sound Designer all'Accademia di Comunicazione di Milano, ha studiato pianoforte classico e jazz. Esperienza ventennale in diversi ambiti musicali; tastierista in varie formazioni soul/funk con il piano Fender Rhodes. E' finalista come cantautore in diversi concorsi musicali e vincitore della Festa degli Sconosciuti con Rita Pavone e Teddy Reno (1992). E' compositore di jingles radio televisivi (tra cui Tecnocasa, Vim Universale), di cd funk/lounge per N&B Sound Essence (Edizioni Faier). Ottimizzatore audio(Lab80, backstage "100 chiodi" di Ermanno Olmi, 2007). E' ingegnere del suono e responsabile del TumTum Studio di Bergamo (www.tumtumstudio.it). Con il progetto audiolibri (TumTum Audiolibri) collabora con la casa editrice Il Narratore. E' promotore di eventi finalizzati alla conoscenza di artisti (TumTum Events).

 

VALTER ZAMBELLI

Ha iniziato la sua carriera come deejay, negli anni '70 e '80 ha lavorato in prestigiosi clubs italiani ed europei diventando successivamente tecnico del suono e produttore discografico, ha realizzato importanti hits e collaborato con importanti studi di registrazione internazionali. Ha lavorato con moltissimi musicisti, i.e. Brian Auger; attualmente si dedica a produzioni dance, funky, pop, electronic, alternative.

 

SIMONA ZANINI

Attrice danzatrice italiana specializzata in teatro danza classico indiano in stile Bharata Natyam, tipico del sud dell'India. Dopo numerose esperienze di spettacolo in Italia, Europa, India e Sudamerica, si dedica negli ultimi anni alla trasmissione delle tecniche della danza e alla coreografia. L'esperienza con gli N3O rappresenta una sorta di rielaborazione delle forme del teatro-danza orientale a contatto con moderne forme musicali d'Occidente. Recentemente presta servizio come cameriera presso il locale Al Vecchio Tagliere di Nese perchè si diverte di più ed è felice di esibirsi sul posto di lavoro!!!

Buon divertimento a tutti.

31 MAG 2011 // Ore 21:30

Luisa Vavassori-voce
Ada Colombo-basso
Daniele Boccoli-chitarre
Paolo Vavassori-Voce e chitarra
Arturo Del Torchio-batteria 

 

Formazione recente quella dei Tuesday Fly; il debutto infatti è datato 28/11/10, proprio qui al Tagliere.

La musica vissuta come emozione pura, che i TF cercano di trasmettere attraverso un breve “volo” su alcune fra le canzoni che più li hanno influenzati artisticamente e che hanno fatto la storia del rock-blues-soul.

Brani mitici di J.Hendrix, E.Clapton, J. Brown, Beatles, Rolling Stones, Eagles, U2 , etc. sono rivisitati e adattati dai TF per una loro personale interpretazione che, spesso e volentieri, viene eseguita a due voci dai fratelli Luisa e Paolo Vavassori, accompagnati da Ada Colombo (al basso), Daniele Boccoli (alle chitarre) e magistralmente* guidati nella ritmica da Arturo del Torchio (batteria & percussioni).

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*qui in realtà più che "magistralmente", sarebbe più opportuno un "miracolosamente" ..... ma il tagliere non mi sembra esattamente un luogo per santi...... ehehehe
 

RECENSIONI
Non troppo spesso ci e' data la possibilita' di scrivere di buona musica
costringendoci a fare buon viso a cattivo gioco,ma questa volta ho io la
fortuna di poter presentare un gruppo un po' fuori dagli schemi ma
sicuramente di grande impatto emotivo: i TUESDAY FLY. Non aspettatevi i
suoni degli Stones o la voce della Blige,ma le cover vere sono cosi'.
WILD HORSES E ONE hanno un'impronta che Luisa e Paolo fondendo le loro
particolari voci riescono a personalizzare in modo singolarissimo.La
consapevolezza di non essere pronti per darsi alla platea li ha tenuti
nascosti per troppo tempo,ma ora,grazie anche agli innesti di tre validi
musicisti: Daniele alla chitarra ,Ada al basso ,Arturo alla batteria e
lo stesso Paolo alla seconda chitarra, i fratelli Vavassori hanno
finalmente chiuso il cerchio. E Pietro , ormai definito il " grande
selezionatore musicale" anche questa volta non ci ha deluso. Sentiteli. (abi)

24 MAG 2011 // Ore 21:30

BLAIR DUNLOP è giovanissimo cantautore, figlio d’arte (suo padre, Ashley Hutchings, che lo accompagnerà, è stato fondatore dei mitici Fairport Convention, delle varie edizioni dell’Albion Band e degli attuali Rainbow Chasers, nonché talent scout al quale si deve anche la popolarità di Nick Drake) che non tradisce gli insegnamenti della scena folk ma s’inserisce in quel movimento più attuale che ha in Martha Tilston, Jo Hamilton e qualche altro i suoi più interessanti alfieri. Nonostante la giovane età, vanta già importanti trascorsi nelle vesti di attore (protagonista nel film “La Fabbrica del Cioccolato” di Tim Burton accanto a Johnny Depp) e palesa grande personalità nel suonare la chitarra per accompagnare una voce già sicura. Una prima prova discografica alle spalle, “An Ep”, che ha entusiasmato pubblico e critica in attesa del primo album. In Italia per la prima volta, accompagna la voce con la chitarra e il basso del padre Ashley.

19 MAG 2011 // Ore 21:30

Seconda edizione del concorso ANIME FUORI
Poesie o brevi elaborati dei detenuti della Casa Circondariale di Bergamo,
selezionati da una commissione nell'ambito del Concorso Artistico Letterario, sono state affidate a 18 gruppi musicali per essere trasformate in canzoni che verranno presentate in
4 SERATE di fronte a una giuria nei locali che hanno aderito all'iniziativa
3 FINALISTI presenteranno le loro creazioni all'interno di un incontro-concerto presso la Casa Circondariale.
Giovedì 19 maggio alle ore 21 Al Vecchio Tagliere di Nese ospita l'evento con: Viola Spinto/Aldo Lundari - Dulco/Matteo Bonfanti

17 MAG 2011 // Ore 21:30

Valerio Baggio, piano - voce
Paolo Manzolini, chitarra

10 MAG 2011 // Ore 21:30

Max Marchesi-voce, chitarra acustica
Stefano Galli-chitarre elettriche, ultrasuoni
Roberto Frassini Moneta-contrabbasso
Gregory Gritti-batteria, percussioni, rumor

3 MAG 2011 // Ore 21:30

Storica formazione blues italiana nata nel 1985, composta dal "capomastro" Marco Valietti alla voce e chitarra, Stefano Albertini alla seconda chitarra, Cortinovis Luigi al basso e Fabio Carenini alla batteria. Storica non solo per l'età, ma soprattutto per la coerenza musicale che non perde mai di vista la radice del blues tradizionale. Chi ha l'orecchio abituato ad ascoltare i classici gruppi di rythm’ n blues o rock-blues, annegati dalle sonorità dello shuffle e dalle nebbie nostrane, rimarrà deluso. Caparbio e (qualcuno dei blasonati dice) testardo, il gruppo non naviga a vista, non adatta i live alla situazione del luogo o delloccasione, che spesso fanno perdere l'identità a qualcuno, ma punta diritto all'obiettivo del vero blues, quello che non si annacqua, un vero blues " integrale". La performance che la Midnight Breakfast propone è una sfida, sia per chi suona sia per chi ascolta!
La voce di Valietti è un botto che scuote lo stomaco, al pari di un cocktail ad alta gradazione, con la chitarra che come un rasoio rompe le linee di continuità di un talkin’ inquieto, basso e statico. Che mischia Hooker e Waits senza cedere al gusto della pura citazione, non dimenticando i reef africani del giovane Lurrie Bell. La chitarra di Albertini non fa certo rimpiangere le ritmiche di artisti più blasonati, e la solida base del duo Cortinovis  Carenini, avanza del blues cantato di Howlin’ Wolf, John Lee Hooker, Magic Sam, muovendosi su un crinale sottile, ambiguo, con il 1coraggio di affacciarsi sul vuoto restando appesi a poche note.
L'esperienza live ha permesso ai Midnight Breakfast di affiancare personaggi del calibro di Andy J.Forest, Stefano Zabeo, Joe Galullo, Tolo Marton, Fabio Treves, Eddie Walker, Cliff Aungier, Bert Jansch, Elliot Murphy, Louisiana Red, Charlie Musselwhite ed il grande Albert King.
Tre i dischi prodotti: il primo nell'ormai lontano 93,il secondo nel 99 , recensito come miglior disco di blues dell'anno prodotto da un gruppo italiano (Il Blues), e , infine , il terzo nel 2010. Numerose le critiche favorevoli di testate giornalistiche specializzate e no: Il Blues, Buscadero, Soul Bag, La Repubblica Musica… etc. La prestigiosa rivista di blues d'oltre oceano Blues Access, cita: il sound della Midnight Breakfast ci convince che questo è blues e che è tempo di considerare seriamente gli artisti Blues europei..

26 APR 2011 // Ore 21:30

Roberto "Joppa" Giupponi : Voce Narrante e tromba

Walter Passera: Tromba

Davide Poli: Sax Alto, Baghèt

Elena Manzoni: Violino

Boris Cestari: Chitarra

Luigi Suardi: Fisarmonica

Alessandro Lampis: Batteria e Percussion

iAndrea Gustinetti: Basso Elettrico

 

"Da un pugno di membri della prima e indimenticata Orobic Balkan Band, Gli Zabulonj,l'idea di riprendere quel percorso lasciato in sospeso. Un percorso fatto di gente, strada,ritmo, melodie e sapore di antichi bagordi.I Der Folk Ofen si presentano come una folk band organica, un trio ritmico tradizionale che fada base a fisa, violino e ottoni, per fare alzare tutti dalla sedia e ballare al grido di "Oppa-Un-ZaZa!!"

19 APR 2011 // Ore 21:30

Morgan Carminati-vox, harp
Simone Trevisan-acoustic guitar
Paolo Fusini-acoustic guitar
Gigi Cortinovis-double bass
Silvano Serighelli-drums

12 APR 2011 // Ore 21:30

Musica dalle alte terre

Alla figura determinata e ribelle della donna pirata che nel XVI secolo lottava per l’indipendenza dell’Irlanda contro il dominio inglese, è dedicato il nome della band – Grace O’Malley - in onore del suo spirito vitale che ben viene rappresentato nel programma musicale.Il repertorio è un libero percorso che unisce melodie e ritmiche di diverse origini.

I brani sono in gran parte di autore anonimo; rare le arie giunte a noi del cornamusista McLeod - nativo della selvaggia isola di Skye in Scozia - e del celebre violinista C. Grant.Sentirete jig, hornpipe, stratsphey , popular song, reel.Il gruppo si esibisce sino a nove elementi con arpa celtica, piper, doppio flauto, ma il cuore è il quartetto, che ben si adatta a locali di piccole dimensioni.

Peculiarità della Grace O’Malley è quindi la rilettura spesso estemporanea dei brani che, pur eseguiti con alcuni degli strumenti propri della musica celtica, in particolare il flauto traverso e il violino, sono interpretati con maestria e virtuosismo. Di particolare e raro interesse è la scelta del gruppo di eseguire alcuni brani vocali in lingua gaelica.

Gli esecutori, di formazione classica, hanno all’attivo una multiforme esperienza concertistica che spazia dalla musica barocca al jazz, con esecuzioni effettuate in prestigiose sedi concertistiche in Italia, Europa, Stati Uniti e Giappone.

Il concerto è unico nel suo stile e unisce la sonorità classica e intima degli strumentisti all’estrazione popolare delle melodie e dei ritmi che raccontano, ognuno di essi una storia intensa, un ricordo, una tradizione.

 

Grace O’Malley quartet

Edoardo Caffi - flauto

Cesare Zanetti – violino

Manuela Bonfanti – chitarra

Giusy Pesenti – percussioni e voce

Info e ascoltiwww.myspace.com/bandgraceomalley

5 APR 2011 // Ore 21:30

A Fabrizio!

 

Marco Pesenti-Voce, Chitarre Acustiche

Alessandro Lampis-Batteria, Percussioni

Fernando Tovo-Chitarre Elettriche, Acustiche, Bouzouki, Mandolino, Kazoo, Cori

Luigi Angelo Suardi-Piano Elettrico, Tastiere, Synth , Cori

Andrea Gustinetti -Bassi Elettrici e Cori Elisabetta Faucher-Violino, Percussioni occasionali

 

Una band dal nome "Ottocento"... Un brano volutamente "barocco", e poco scelto dagli interpreti di De André. Come mai questa scelta?

Ottocento è una canzone che con ironia sferzante riflette sulla deriva dei valori sociali. L'abbiamo scelto come titolo del nostro omaggio anche grazie ad un amico di Fabrizio, quando la sera del primo concerto ci raccontò un suo vecchio ricordo.

"Cantami di questo tempo...": di quale società canta De André? E quale società cantata da De André oggi trova nel mondo reale?

Credo si possa affermare che De André in questo brano voglia sferzare la borghesia, dalla quale egli stesso proviene, puntando il dito sulle debolezze e le piccolemanie di chi ha tutto e non possiede niente veramente; perché niente ha dovuto conquistare.

Alcuni connotati del vostro spettacolo: un tributo generale o tematico?

Si può dire che abbiamo esplorato tante strade, dalla proposizione dei grandi successi alla preparazione degli album nella loro interezza. Dalla tematica world-linguistica a quella politica.

Che prospettiva ha suonare De André per una band? Si rimane "schiavi" dell'interpretare cover o si riesce a far conoscere anche qualcosa di proprio al pubblico?

Finora onestamente è stato pesante il confronto con Faber, al punto da inibirci. In quest'ultimo periodo dopo diversi anni e attraverso una graduale presa di coscienza delle potenzialità del nostro gruppo ci sta finalmente smuovendo, verso la stesura di brani nostri.

Le nuvole (1990), da cui è tratto Ottocento, è forse un album stilisticamente riassuntivo della musicalità e dei temi deandreiani. Lo stesso De Andrè temeva si percepisse come tale piuttosto che come un ulteriore concept album della già sua ricca carriera. Eppure rimane un album ancora un po' nascosto (si pensi alla difficile interpretazione de "La domenica delle salme" o alla poca considerazione da parte delle band nell'esecuzione di brani come "Monti di mola" o "Megu Megun"). Questo perché è un album difficile oppure perché ha un eco di "già ascoltato" o che altro...?

Pur avendo in passato affrontato i tre brani da voi citati è innegabile che il disco riserva difficoltà tecniche notevoli, soprattutto dal punto di vista degli strumenti utilizzati e della possibilità di rendere giustizia in situazione "live" a brani come appunto Megu Megun con i suoi respiri ritmati o come 'a Cimma che riserva all'ascoltatore una pulizia formale e un ineccepibile arrangiamento difficilmente avvicinabili su un palco.

Vivere De André oggi è vivere cosa?

Vivere De André è vivere fuori dal gregge. Vivere De André è conoscere e non poter evitare temi dolenti di una società drammaticamente avviata sulla via di una grassa ignoranza.

Una frase del repertorio di De André che vi accomuna in questa vostra esperienza di gruppo.

29 MAR 2011 // Ore 21:30

Viaje Imaginario

 

Cristina Vera-Diaz: voce e chitarra

Gino Zambelli: accordeon e accordina

Alfredo Savoldelli: contrabbasso

 

Nell’esplorare le testimonianze sonore della musica del continente americano Cristina Vera-Diaz trio fa tappa, nella musica del Sudamerica ed in particolare delle terre andine e guaraní. Cristina Vera Diaz, soprano versatile, che spazia dalla musica classica alla musica latinoamericana. Ha tenuto dei concerti per tutta Europa,USA, India,Russia e Cipro. Ha lavorato ultimamente anche come consulente "Vocal Coach" per il progetto della cooperazione italiana/ceSPI FRONTERAS MUSICAS ABIERTAS www.fronterasabiertas.org. Ha iniziato a cantare all’età di sei anni, si è diplomata in canto ed educazione musicale presso la Facoltà de Humanidades y Artes a Rosario in Argentina ed ha frequentato corsi di perfezionamento in Italia ha ricevuto diversi riconoscimenti: è stata premiata con una borsa di studio del Governo Italiano nel 2000, e come miglior cantante partecipante al “Corso di Perfezionamento Musicale” alla Accademia Chigiana di Siena, ha vinto nel 2003 il Concorso Internazionale Porana Lirica e il Premio Giulotto a Pavia.Il gruppo musicale nato intorno alla cantante Cristina Vera Diaz è composto da musicisti di vasta esperienza provenienti da esperienze diverse. Oltre alle voci e alle chitarre, troviamo la kena, la fisarmonica e il contrabasso.Il loro spettacolo, dal titolo “Viaggio immaginario”, propone una rassegna di motivi provenienti dalla cultura musicale di tutta l’America Latina, dal Paraguay all’Argentina, dal Cile a Perù, dalla Bolivia al Brasile, per finire con il Messico e Cuba. Tra le canzoni più note Pajaro Campana e Pajaro Choguì, Libertango, Carnavalito e Gracias a la Vida, Cielito Lindo e El Condor Pasa, Chan Chan e Guantanamera: una carrellata appassionante nella tradizione popolare, per un viaggio magico ed esuberante con la musica ed il rispetto della natura che fanno parte della cultura e della vita stessa del Sudamerica

www.myspace.com/CristinaVeraDiaz

22 MR 2011 // Ore 21:30

Wild Dogs (ovvero “Licaoni”, ma traducibile anche come “Cani sciolti”) è un album importante nel panorama rock italiano attuale: le canzoni sono cantate nella lingua madre del rock, ma parlano la lingua universale dell’oggi, del qui e adesso. E lo fanno con un linguaggio musicale talmente ricco da gettare una luce del tutto inedita sul profilo di un gruppo italiano il cui percorso è partito il secolo scorso dalle più infide birrerie delle valli orobico/camune (che comunque ancora oggi, talora, frequentano) ma ha, da sempre, gettato lo sguardo oltre i ristretti confini nazionali, portandoli a calcare palchi di prestigio internazionale tra cui (ultimo solo in ordine di tempo) il Fehmarn Open Air, storico festival tedesco dove si sono esibiti come headliners lo scorso settembre di fronte a più di 12.000 persone.

I Rusties sono una vera anomalia del panorama rock genuinamente indipendente: dopo esser stati per oltre un decennio un’apprezzata e attivissima (anche all’estero, soprattutto in Germania) tribute band dedicata al repertorio del leggendario rocker canadese Neil Young (centinaia i concerti e ben quattro album pubblicati tra il 1998 e il ..2008 in.. questa veste), con il CD Move Along del 2009 (la cui intensa title track era interpretata da Cristina Donà) il quintetto bergamasco ha dimostrato di avere personalità, motivazioni e, soprattutto, canzoni solide per poter tranquillamente camminare con le proprie gambe.

 

Un approccio e un sound memori della tradizione della Grande Musica, ma che rifuggono le catalogazioni di genere e che vogliono affermare l’unicità di un gruppo di musicisti che non è mai sceso a compromessi (basti dire che non hanno mai avuto un vero e proprio management) e che ha fatto dell’amore per la Musica la propria sola e unica Musa ispiratrice.

Un amore che si rivela appieno nell’ascolto di queste canzoni, e che ha conquistato i molti amici/artisti dei quali la band guidata da Marco Grompi ama da sempre circondarsi: il fatto che un’artista straordinaria come Mary Coughlan (da molti definita la “Billie Holiday d’Irlanda”) abbia voluto interpretare una canzone graffiante come Wild Dogs (un brano che parla dei “licaoni che fanno branco” per sbranare una “nazione addormentata dalla televisione”) è per i Rusties sia la realizzazione di un sogno sia motivo di grande orgoglio.

Allo stesso modo è bello constatare come un amico di lunga data e songwriter tra i più apprezzati per il piglio letterario delle sue composizioni come Andy White (nell’arco di una carriera ultraventicinquennale ha ottenuto importanti riconoscimenti e lavorato con gente del calibro di Peter Gabriel, Sinead O’Connor, Finn Brothers/Crowded House, Hothouse Flowers e moltissimi altri, tra cui anche Edoardo Bennato) abbia voluto collaborare con i Rugginosi anche in sede di scrittura e di co-produzione: i suoi preziosi consigli sono particolarmente evidenti in un brano come Oh, Rory, scritto a quattro mani assieme al chitarrista Osvaldo Ardenghi e dedicato al grande guitar hero irlandese Rory Gallagher.

 

Addentratevi nel mondo dei Rugginosi perché i Rusties, come dice di loro lo scrittore Davide Sapienza, “hanno osato credere a qualcosa che sta oltre il tempo e anche oltre se stessi come individui, e dentro la mente consegnandoci due album che non si collocano nel 2009 o nel 2011, bensì in quel momento magico che solo la musica proveniente dalla sorgente primordiale sa rivelare all’orecchio capace di discernere tra rock-rifatto in clinica estetica, e three chords and the truth”.

15 MAR 2011 // Ore 21:30

Anahì Gendler : Voce e Percussioni

Dudu Kouate : Voce, Cordofoni e Percussioni

F. P. Abdou M'backe : Sassofoni, Fiati, Glockenspiel

 

Questo nuovo progetto vede ancora una volta insieme Abdou e Dudu, co-fondatori e colonne portanti dell' Associazione Circolo Extra ( il nome non è casuale ), da sempre, cioè da quando si incontrarono circa 16 anni fa, spesso insieme, impegnati nel territorio senza confini e senza regole precostituite della contaminazione tra i generi, le discipline, le culture e le tradizioni.

Questa volta i nostri, già in passato sedotti dalla magia dell' incontro con la vocalità e la tradizione strumentale del Vicino Oriente, hanno cercato un incontro con la voce matura e molto personale della pur giovane artista Israeliana Anahì Gendler.

Ancora una volta qualsiasi spunto è degno di essere preso in considerazione : siano filastrocche o canti propiziatori dell' Ovest Africa, canti tradizionali o giochi di voce in lingua ebraica, composizioni originali ed echi di derivazione jazzistica, spunti melodici di derivazione balcanica, tutto viene estrapolato dal contesto abituale, canonico, per essere miscelato e riorganizzato giocosamente e secondo un approccio istintivamente libertario; tutto in ogni caso viene messo al servizio di qualche cosa che, sola, può sembrare più importante della stessa musica, e che al tempo stesso la giustifica e forse la rende necessaria : la comunicazione, profonda, emozionante, vivificante, tra esseri umani.Ancora una volta la musica è il pretesto per una vera conoscenza, portatrice di pace; per questo hanno scelto di dare a questo progetto il nome dell’ olivo, la pianta che universalmente della pace è il simbolo

Extra 335.8311675www.myspace.com/arciextra

8 MAR 2011 // Ore 21:30

Paola Purpura - lead vocals

Daniele Brignoli - guitar

Matteo Gheza - bass

Marco Dolfini - drums, vocals

 

La Purpura Blues Band nasce a maggio 2009 dal reincontro di Paola Purpura (voce), Matteo Gheza (basso) e Daniele Brignoli (chitarra) con l'intento di immergersi nel blues delle origini, attingendo direttamente dal cuore nero del Mississippi. A gennaio 2010 si inserisce Marco Dolfini alla batteria e la Band fa un ulteriore passo avanti acquistando oltre ad una maggior ricchezza negli arrangiamenti anche sfumature vicine al jazz.

Il viaggio della PBB parte dalle grandi donne come Memphis Minnie, Bessie Smith, Odetta, Big Mama Thornton, Etta James... “eroine” che fin dagli anni 20 hanno aperto la via del successo discografico agli uomini dando così vita alla lunga strada del blues e del rock che attraverserà il mondo. Ed è questa la strada che la Purpura Blues Band vuole percorrere, sul filo dell'anima blues.

http://www.myspace.com/purpurablues

1 MAR 2011 // Ore 21:30

Sunday by the lake

Bluesaway nasce dall'incontro di musicisti accomunati dalla passione per il blues che propongonocon una scelta di brani piuttosto inconsueta. Il repertorio spazia da alcuni standard a brani decisamente moderni, tutti però accomunati dall' interpretazione molto ritmica , il più possibile non ripetitiva, condita con brevi improvvisazioni.

 

Stefano Riboli (guit vx)

Nicola Rota (guit)

Paolo Lonni (batt)

Gustavo Carrara (bs)

Www.myspace.com/bluesawayitaly

22 FEB 2011 // Ore 21:30

Acustico genere anni '80 e non

Simone Giannaccari chitarra acustica

Max Sestu-chitarra e voce

 

Il nome Quattroequaranta arriva dalla nota di LA che nella musica è considerata un riferimento universale e la cui frequenza è fissata a 440hertz.

Sotto questo nome, Simone Giannaccari (chitarra) e Stefano Guizzo (voce e chitarra), nel 2001 hanno dato inizio ad una collaborazione molto proficua che li ha visti protagonisti di centinaia di eventi musicali quali concerti nei locali e piazze del Nord Italia in tal caso suonando anche per il cantante Beat Maurizio Vandelli.Da ormai due anni il cantante-chitarrista del duo è Max Sestu che per via delle sue origini ha portato una "ventata di Sardegna" nella formazione.Le sonorità dei Quattroequaranta sono fortemente "chitarristiche" e i due musicisti propongono rivisitazioni acustiche di brani di svariate epoche gravitando sempre però attorno agli anni '80 che hanno fortemente segnato la loro cultura musicale: Max e Simone durante le loro performance passano con disinvoltura da Louis Armstrong in versione "bossa" ai Dire Straits piuttosto che a lunghe "cavalcate funk" con Prince.

 

SIMONE GIANNACCARI

In circa 16 anni di attività professionale suona migliaia di volte davanti alle platee di locali, piazze, stadi, palasport ed in studio con le sue band, Maurizio Vandelli, Franco Oppini, Nino Frassica,Gianluca Grignani, Alberto Fortis ed il cantautore bergamasco Il Bepi.

 

MAX SESTU

Da vent'anni Max scrive, arrangia e suona i suoi pezzi che esegue anche durante il Tim Tour nel 2005: collabora con i comici Pino e gli anticorpi (Colorado Cafè) ed il Mago Forrest. Max suona anche per una stagione nel locale egiziano di Umberto Smaila e nel 2007 è il corista e secondo chitarrista di Gianluca Grignani durante il suo tour.etails here

15 FEB 2011 // Ore 21:30

Fabio Brignoli (tromba, flicorno)

Fidel Fogaroli (Piano Fender Rhodes)

Stefano Bertoli (percussioni)

Giorgio Personelli (voce narrante)

 

“NATURA MORTA CON CUSTODIA DI SAX”

Colonna sonora in tempo reale su un racconto dedicato alla figura del celebre sassofonista americano Lester Young ("Pres"), tratto dall'omonimo libro di Geoff Dyer.

“Non è che i jazzisti muoiano giovani, è che invecchiano più in fretta”.
Alcol, droga, carcere, disordini mentali, un'esistenza bruciata velocemente in cui l'unico rapporto veramente autentico e certo è quello con il proprio strumento. E' il destino che accomuna molti musicisti jazz, ritratti dallo scrittore Geoff Dyer (che alterna fatti veri a “improvvisazioni”) nel libro “Natura morta con custodia di sax”, che prende il titolo da una celebre foto di Herman Leonard della custodia e del cappello di Lester Young.
Fabio Brignoli (tromba, flicorno) Fidel Fogaroli (Piano Fender Rhodes), Stefano Bertoli (percussioni) e Giorgio Personelli (voce narrante) ricreano l'atmosfera del libro con l’aggiunta della musica. Alla lettura di brani che raccontano la vita di Young si alternano pezzi di Thelonius Monk, Charles Mingus e brani originali dello stesso Brignoli.
Un spettacolo originale in cui si entra per un'ora dentro la testa di un genio della musica sul viale del tramonto, respirando le sue manie, le sue frustrazioni, la sua malinconia.
Per contatti:
FABIO BRIGNOLI
Via Roma, 58
24027 Nembro (BG)
tel. 035-470792-3357412100
e-mail: roccellaneo@tiscali.it

8 FEB 2011 // Ore 21:30

Canzoni Popolari

La musica nella famiglia Cinelli è sempre stata di casa. Da una parte Charlie che, dopo anni trascorsi come session man, ha spopolato per tutti i '90 con i suoi Cats macinando ogni genere con straordinaria maestria. Dall'altra Piergiorgio che, dopo la militanza in gruppi di rhythm and blues e altro, si è dedicato alle rivisitazioni di classici in dialetto bresciano. Ll'ultimo cd «Talamore» chiude la trilogia cominciata qualche anno fa con «Fradèi che nas!» e proseguita con «Schìa le póce». La riscoperta e la valorizzazione del dialetto attraverso gli strumenti dell 'ironia e della sfacciataggine, con l 'aiuto delle grandi canzoni della musica degli ultimi 40 anni.

1 FEB 2011 // Ore 21:30

Canzoni da Osteria

Renato-voce chitarra

Andy-voce chitarra

 

Un duo nato per divertire il pubblico, adatto per tutte le situazioni (aperitivi, feste private, piccoli locali, feste popolari), con un repertorio che spazia tra la musica dei nostri cantautori piu’ noti (tra tutti De Andre’, De Gregori, Bennato, Dalla, Guccini, Vecchioni) e la nuova generazione (Vasco, Liga, Modena e Van de Sfroos) fino ad arrivare alle origini della musica popolare e dialettale (milanese, emiliana e bergamasca). La simpatia è alla base delle performance dei Mexcales, lo spettacolo lascerà tutti soddisfatti!!!....Andrea Brevi: chitarra/voce, da più di dieci anni voce solista dei Mr. Feedbacke Renato Del Corso: chitarra/voce, bassista di Dr. Faust, ripercorrono la storia della canzone italiana, onorandone gli autori più e meno noti, a volte in maniera irriverente a volte venerante, con uno spirito d’osteria, tra nuvole di fumo e calici di “rosso”, coinvolgendo i presenti con gag e ammiccamenti, divertendosi e divertendo.

Info:hell.boogie@hotmail.it

renatodelcorso@virgilio.it

web: www.myspace.com/renatodelcorso

Renato 338 6593190

25 GEN 2011 // Ore 21:30

PAOLA ODORICO (voce)

SANDRO DI PISA (chitarra)

MARCELLO NOIA (sax tenore-clarinetto)

ROBERTO PICCOLO (contrabbasso)

VALERIO LURAGHI (batteria)

 

Il gruppo nasce dall'intento di Valerio Luraghi e Sandro Di Pisa di ripercorrere i brani più importanti e famosi della tradizione musicale afro-americana con uno stile particolare per via della personalità dei musicisti coinvolti. Il gruppo si avvale della voce di Paola Odorico, cantante conosciuta e apprezzata per il timbro inconfondibile e per l'originalità dell'interpretazione. Nel suo canto si avvertono l'anima blues e la profonda e costante attenzione per quelle che sono le origini del canto nella canzone popolare "negra". Paola è una cantante legata alla tradizione ma con un approccio del tutto personale, sempre in equilibrio tra gioia e sofferenza, tra "anima e corpo".

 

VALERIO LURAGHI

Collabora con molti musicisti, suonando in diversi contesti stilistici e di organico, dal trio alla big – band.

Nel 1989 ha fondato il trio Transit con Marcello Noia e Luca Garlaschelli con il quale, nel 1990 è stato finalista in due selezioni nazionali (Siena e Forlì Jazz).

Sempre con Transit ha realizzato negli anni successivi due incisioni per la Splasc (h) Records accolte favorevolmente dalla critica italiana ed estera (Musica Jazz, Cadence, Jazz Hot, Notes).Ha inoltre registrato due dischi con la New Forties Big Band in cui ha suonato dal 1987 al 1995.

Al suo attivo decine di concerti nell'ambito di rassegne e festivals nazionali e internazionali.

Dal 1991 al 2000 è docente di percussioni ai corsi professionali della regione Lombardia per la formazione e l'aggiornamento di insegnanti e formatori.

Dal 1995 ad oggi è docente di batteria alla Civica Scuola di Musica di Cinisello Balsamo e presso l'Orchestra Filarmonica dello stesso Comune.

Principali collaborazioni in gruppi musicali dal 1989 ad oggi: Transit trio and quartet, New Forties Big Band, Ambrosia Brass Band, Blues Swingers di Roberto Testini, Jambalaya di Vittorio Castelli, Saxi Shop ottetto, Savannah Serenaders, Jumping Jive quintet, Paolo Cattaneo- Giovanni Monteforte quartet, Enzo Rocco trio, Michele Franzini quartet, Enzo Azzimonti trio, Milano Jazz Singers, Swing and Song quintet, Sandro Di Pisa quartet, Pegasus Brass Band, Camelia Brass Band, Swingle Five di Marcello Noia, Up Quartet con Paola Odorico.

18 GEN 2011 // Ore 21:30

Voce, chitarra acustica Max Marchesi Chitarre elettriche, ultrasuoni Stefano Galli

Basso elettrico Roberto Bobo Aiolfi Batteria, percussioni, rumori Gregory Gritti

 

“Angoli di strade, sotterranei abbandonati, vicoli bui, locali fumosi, motels di periferia, puttane, disgraziati di ogni tipo, sono atmosfere e personaggi da cui Waits è sempre stato attratto. Sono giunto a lui casualmente ed è stata sicuramente la particolarità del suo linguaggio musicale, la perfetta imperfezione di tutto quel che si ascolta nei suoi brani ad accendere il desiderio di rovistare nella sua miracolosa danza esistenziale, arrivando successivamente all’analisi dei testi. Da qui nasce il progetto Blueside, un contenitore di partiture ed emozioni dentro cui tuffarsi, una sorta di palestra costruita per “allenarsi” e misurarsi in un incontro di pugilato o di lotta grecoromana con il nostro maestro. La fortuna di aver trovato dei compagni di sventura disposti a lasciarsi suggestionare è stata per me un punto di partenza fondamentale e tuttora un ingrediente basilare di questa formazione. Per il resto, consapevoli di trovarci di fronte ad un “peso massimo”, non possiamo risparmiare sangue e sudore, chiaramente accompagnati da originale passione e divertimento”. (Max)

………………………………………………………………………………………………..

 

Quattro giovani musicisti si confrontano con il “peso

massimo” Tom Waits, proponendo un repertorio di

brani dalla sua ampia produzione discografica. Un

concerto coinvolgente, dalle atmosfere calde e rudi.

11 GEN 2011 // Ore 21:30

Fede Duende-batteria

Joe La Viola

Nick Mazzucconi

 

FEDERICO DUENDE

Percussionista e Batterista Italo-australiano, Nasce a Bergamo Il 14 Maggio 1973. Studia batteria con Vittorio Marinoni, suona blues con il Back Door Trio negli ultimi anni di liceo e comincia a conoscere fusion, jazz e musica brasiliana; registra quindi nel 1995 il primo album di Reggae National Tickets- "SQUALI". Nel 1996 a Perth, Western Australia; qui si trasferisce, iscrivendosi presto al Conservatorio, E.C.U University, Mt Lawley, studiando Jazz Drumming e Percussioni con Chris Tarr. Registra e collabora con numerosi artisti: David Hyams, Saritah e il sassofonista inglese Danny Moss, leggenda del Jazz in Europa e Australia. Consegue l’ "ASS.DIPLOMA OF PERFORMING Arts IN JAZZ" nel 1999; comincia un’intensa attività discografica e da turnista ricevendo a PERTH il premio WAMI "Most Popular Drummer 2001". In tourné in Italia nel 2002 ad Arezzo Wave e nel 2003 in Germania e Olanda con gli australiani Prawns With Horns per ZAPPANALE, il Festival Internazionale Tributo a Frank Zappa. Registra "JAZZ IN A DUBSTYLE" il primo album-live del nuovo FEDERICO DUENDE TRIO: il materiale musicale e’ essenzialmente jazz e improvvisazione con i suoni delle nuove avanguardie JUNGLE, ETINCA e DUB REGGAE. Direttore artistico e "House Drummer" nel music-club di Perth "THE JAZZROOM" per oltre un anno, suona con il trio e diverse formazioni oltre 60 spettacoli che culminano nell’uscita del secondo EP autoprodotto, "F.DUENDE TRIO – LIVE AT THE JAZZROOM". A Seoul in Corea nel 2004 e a Dubai, EMIRATI ARABI, nel 2005 con la Red Shoes Band per due lunghe residenze artistiche: qui studia percussioni con il brasiliano VALTINHO, preparandosi al nuovo progetto latin-jazz "Collettivo Duende". L'ultimo album "A Night In Tunisia", presentato a Bergamo al Paprika Jazz Club il 5 ottobre 2004, è un'antologia dello stile Duende con campionamenti, sovraincisioni e remix : Drum'n'bass e Latin Jazz, improvvisazioni free e Dubstyle. Nel 2006 a Singapore con la band australiana Sham, per due tournèe di Jazz e Musica Etnica e la promozione dell’ultimo disco della band, SHAM – "TSUNAMORE".

 

JOE LA VIOLA

Dopo essersi diplomato in oboe presso il conservatorio Gaetano Donizetti di Bergamo inizia a farsi apprezzare in ambito classico dove in duo con il pianista Umberto Finazzi – duo che rimarrà la formazione a lui più congeniale – svolge un’intensa attività concertistica. Partecipa nel 1983 alla rassegna Scopriamoli Insieme, organizzata dal Centro Culturale San Bartolomeo di Bergamo e vince nel 1985 il prestigioso Concorso Internazionale di Stresa. Si avvicina al C.D.P.M. e si dedica allo studio del saxofono prima sotto la guida di Marco Gotti e Mike Rosen, poi di Giulio Visibelli; successivamente approfondisce con Claudio Angeleri lo studio dell’armonia e della musica d’insieme.Ha partecipato a numerosi festival tra cui al Festival Jazz di Clusone nel 1996 (con la Big Band Musikè di Gazzaniga), nel 1991 all’Umbria Jazz e nel 1992 al Festival Mondiale del Saxofono (in entrambi i casi con l’ottetto di Sandro Cerino). Al suo attivo molte produzioni discografiche con numerose formazioni: La Viola Fugazza, Sagi Rai Band, Area 51, Frigeni La Viola Duo, Sandro Cerino Action Quartet. Ha inoltre collaborato con musicisti di fama internazionale tra i quali: Cico Cicognani, Gian Luigi Trovesi, Rudy Migliardi, Sandro Cerino, Michael Rosen, James Thompson, Arthur Miles, Riccardo Fioravanti, Giampiero Prina, Vittorio Marinoni, Giorgio Di Tullio, Umberto Marcandalli, Fabrizio Frigeni, Davide Rossi, Luca Scansani, Emiliano Bassi, Matteo Bassi, Eugenio Mori, Giovanni Fugazza, Jean Pierre Rodriguez Ugueto, Ellade Bandini.Da poco ha pubblicato i dischi Joe La Viola Contamination e Malaavia Vibrazioni Liquide.

 

NIK MAZZUCCONI

Classe 1976 si avvicina alla musica in tenerà età ,iniziando a suonare a 6 anni la tromba influenzatodal padre jazzista.Grazie alla famiglia di musicisti, subisce il fascino di svariati generi musciali ( rock / metal / blues /funk ) che lo portano a suonare il basso e la chitarra elettrica nell 1988, da allora ha semprealternato i due strumenti anche se è del basso elettrico che ha fatto la sua principale professione.Vanta numerose collaborazioni live ed in studio con artisti nazionali ed internazionali come:IAN PAICE, GLENN HUGHES, ELLADE BANDINI, CARMINE APPICE, VERDENA....ed è bassista nelle band: MR FEEDBACK, MOONSTONE PROJECT, JOE LA VIOLA, BORIS SAVOLDELLI,EOF e molte altre.....Ha all'attivo più di 1000 concerti e tour europei ed è insegnante di basso elettrico pressol'accademia LAM di treviglio.

4 GEN 2011 // Ore 21:30

Carlo Magni plays James P. Johnson

Lo stride piano, noto anche come Harlem stride piano o semplicemente stride, è uno stile pianistico usato nel jazz. Fu una caratteristica principale della musica suonata ad Harlem negli anni '20. Un grande esponente di questa tacnica fu James P. JohnsonQuesto modo di suonare il piano era caratterizzato dall'uso della mano sinistra in salti repentini tra il basso (solitamente note singole suonate in battere) e gli accordi al centro della tastiera (solitamente suonati in levare). La mano destra invece è destinata di solito a fraseggi melodici, ma potrebbe anche suonare parti armoniche (secondi accordi o ottave).

CARLO MAGNImusicista bergamasco diplomatosi in pianoforte nel 1987 sotto la guida del M° Gino Rossi, presso il conservatorio di Mantova, Magni ha coltivato la passione per la musica afroamericana seguendo dapprima il filone del pianismo bianco contemporaneo facente capo alla poetica di Bill Evans, Paul Bley, Keith Jarrett e del compianto transalpino Michel Petrucciani, al quale hanno fatto seguito studi sul versante "black" degli ottantotto tasti, quello riguardante Bud Powell, Red Garland, Winton Kelly e, più recentemente, Herbie Hancock, Kenny Barron e Mulgrew Miller.

Alla guida di proprie formazioni Magni ha partecipato ad alcuni dei più importanti Festival Jazz italiani, suonando nelle principali città italiane. Ha pubblicato quattro CD: "Introspection" (1992), "In Side Out" (1995), "Time Remembered" (1998) e "Besame Mucho" (2002), per i quali ha ricevuto riscontri critici sia a livello nazionale che internazionale. In particolare si segnala quella della rivista newyorchese Cadence (marzo '96). Il referendum indetto annualmente dal mensile Musica Jazz lo ha classificato al settimo posto nel Top Jazz nazionale riservato ai migliori nuovi talenti (1996).

Numerose sono le sue collaborazioni sia a livello concertistico che discografico con musicisti di fama come i bassisti Ares Tavolazzi, Paolino Dalla Porta, Marco Micheli, Riccardo Fioravanti e Marco Ricci; i batteristi Giampiero Prina, Mauro Beggio, Ellade Bandini, Vittorio Marinoni, Stefano Bagnoli, Max Furian, Riccardo Biancoli ed Emanuele Maniscalco; i sassofonisti Mauro Negri, l'americano Michael Rosen, Emanuele Cisi, Giulio Visibelli, Michele Bozza e Fabrizio Mandolini; il trombettista Marco Brioschi, i chitarristi Franco Cerri, Bebo Ferra, Dario Faiella e Guido Di Leone ai quali vanno aggiunti l'armonicista Bruno de Filippi ed il vibrafonista Andrea Dulbecco. Sul fronte internazionale vanno citati i batteristi Heinrich Köbberling, Andrea Marcelli, Sebastian Merk e Bruno Pedroso, i bassisti Natuccio Capobianco, Johannes Fink, Jonathan Robinson, Peter Klinke e Bruno Pedroso, più il trombettista Tobias Netta. Negli anni scorsi Magni ha pure accompagnato due tra i maggiori esponenti del jazz mondiale: il chitarrista Jim Hall durante uno stage sull'improvvisazione ed il sassofonista Lee Konitz in contesto orchestrale.

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