Al Tagliere
di Nese
4 GEN 2011 // Ore 21:30
HARLEM STRIDE PIANO
Carlo Magni plays James P. Johnson
Lo stride piano, noto anche come Harlem stride piano o semplicemente stride, è uno stile pianistico usato nel jazz. Fu una caratteristica principale della musica suonata ad Harlem negli anni '20. Un grande esponente di questa tacnica fu James P. JohnsonQuesto modo di suonare il piano era caratterizzato dall'uso della mano sinistra in salti repentini tra il basso (solitamente note singole suonate in battere) e gli accordi al centro della tastiera (solitamente suonati in levare). La mano destra invece è destinata di solito a fraseggi melodici, ma potrebbe anche suonare parti armoniche (secondi accordi o ottave).
CARLO MAGNImusicista bergamasco diplomatosi in pianoforte nel 1987 sotto la guida del M° Gino Rossi, presso il conservatorio di Mantova, Magni ha coltivato la passione per la musica afroamericana seguendo dapprima il filone del pianismo bianco contemporaneo facente capo alla poetica di Bill Evans, Paul Bley, Keith Jarrett e del compianto transalpino Michel Petrucciani, al quale hanno fatto seguito studi sul versante "black" degli ottantotto tasti, quello riguardante Bud Powell, Red Garland, Winton Kelly e, più recentemente, Herbie Hancock, Kenny Barron e Mulgrew Miller.
Alla guida di proprie formazioni Magni ha partecipato ad alcuni dei più importanti Festival Jazz italiani, suonando nelle principali città italiane. Ha pubblicato quattro CD: "Introspection" (1992), "In Side Out" (1995), "Time Remembered" (1998) e "Besame Mucho" (2002), per i quali ha ricevuto riscontri critici sia a livello nazionale che internazionale. In particolare si segnala quella della rivista newyorchese Cadence (marzo '96). Il referendum indetto annualmente dal mensile Musica Jazz lo ha classificato al settimo posto nel Top Jazz nazionale riservato ai migliori nuovi talenti (1996).
Numerose sono le sue collaborazioni sia a livello concertistico che discografico con musicisti di fama come i bassisti Ares Tavolazzi, Paolino Dalla Porta, Marco Micheli, Riccardo Fioravanti e Marco Ricci; i batteristi Giampiero Prina, Mauro Beggio, Ellade Bandini, Vittorio Marinoni, Stefano Bagnoli, Max Furian, Riccardo Biancoli ed Emanuele Maniscalco; i sassofonisti Mauro Negri, l'americano Michael Rosen, Emanuele Cisi, Giulio Visibelli, Michele Bozza e Fabrizio Mandolini; il trombettista Marco Brioschi, i chitarristi Franco Cerri, Bebo Ferra, Dario Faiella e Guido Di Leone ai quali vanno aggiunti l'armonicista Bruno de Filippi ed il vibrafonista Andrea Dulbecco. Sul fronte internazionale vanno citati i batteristi Heinrich Köbberling, Andrea Marcelli, Sebastian Merk e Bruno Pedroso, i bassisti Natuccio Capobianco, Johannes Fink, Jonathan Robinson, Peter Klinke e Bruno Pedroso, più il trombettista Tobias Netta. Negli anni scorsi Magni ha pure accompagnato due tra i maggiori esponenti del jazz mondiale: il chitarrista Jim Hall durante uno stage sull'improvvisazione ed il sassofonista Lee Konitz in contesto orchestrale.